Recensione della stazione di Villa delle Ginestre – La stazione di Leopardi
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
Vedendo le condizioni in cui versa la stazione di Villa delle ginestre, a Torre del Greco, l’epigrafe della lirica leopardiana dedicata alle ginestre e al Vesuvio sembra calzare a pennello: una struttura semi abbandonata, lasciata preda dei vandali e senza manutenzione, che di certo non rende giustizia alla bellezza dei posti decantati dal Recanate.
Certo, il formidabil monte sterminator rimane sempre lì, immutato nel suo prepotente dominio della costa e del paesaggio, aiutandoci ancora oggi a comprendere il senso di smarrimento provato da Leopardi.
Ma la bellezza finisce lì.
L’aspetto selvaggio del Vesuvio si riflette perversamente nello stato di abbandono della stazione, con le sue pareti deturpate e pericolanti, la sporcizia presente in ogni angolo, l’assenza di personale ferroviario (ad eccezione di una guardia di sicurezza che periodicamente fa la sua comparsa) e nel senso di paura che caratterizza i minuti di attesa dell’agognato treno nelle ore meno frequentate.
Del resto, questo senso di paura sembra essere condiviso anche dal personale che dovrebbe essere preposto alla biglietteria, dato il livello di protezioni degli accessi, con inferriate degne di un’apocalisse zombie.
In realtà andrebbero bene anche recinzioni elettriche, purché la biglietteria fosse aperta.
Ma niente da fare, non un punto informazioni, un bar, un distributore, un minimo segno di personale addetto ai lavori (a volte capita di avvistare la guardia giurata ma solo in determinati orari).
È fin troppo evidente che siamo anni luce lontano dall’esempio di Pratola Ponte, per ritornare, invece, mestamente alla solita bassa qualità delle nostre stazioni periferiche. Un vero peccato, anche perché, sebbene si trovi alla periferia di Torre del Greco, la stazione conosce un buon numero di passeggeri, soprattutto d’estate grazie alla vicinanza con il parco acquatico Valle dell’Orso.
Non è concepibile che una stazione versi in queste condizioni: non ci stancheremo mai di ripetere che la preservazione delle nostre strutture pubbliche, allo stato attuale, deve basarsi basa su di una presenza costante, quotidiana, in grado di porre un freno al menefreghismo dilagante. Purtroppo, non viviamo nel migliore dei mondi e questo, unitamente a livelli bassissimi di cultura civica, rende necessario un sistema di regole, diritti e sanzioni effettivamente funzionante. Il lavoro da fare è corposo e da articolare su più livelli: si va da una rapida manutenzione della struttura all’apertura fissa della biglietteria alla presenza in pianta stabile di personale EAV, passando anche per una sinergia con forze dell’ordine e comune per cercare di migliorare il grado di fiducia e di sicurezza, altrimenti la stazione e la zona circostante saranno ancora dominate dal senso di abbandono attuale.
E ciò vorrà dire, senza mezzi termini, uno schiaffo al passato e uno al presente.
- Posizione 3/5
- Pulizia 2/5
- Sicurezza 2/5
- Comfort 1/5
Giudizio: Insufficiente