La storia del treno 001 della vesuviana – etr 001
Con l’esigenza di un’Italia volta al progresso economico ed industriale, e di conseguenza all’aumento consistente del traffico viaggiatori, la Circumvesuviana non fu da meno.
Infatti, negli anni ’60 ci furono pesanti ammodernamenti della ferrovia a livello infrastrutturale, fra costruzioni di nuove stazioni e raddoppi. Non fece eccezione il materiale rotabile: era giusto mandare in “pensione” le vecchie BD. Gradualmente entrarono in servizio i primi elettrotreni nella storia della ferrovia vesuviana (all’epoca chiamata SFSM): gli FE220, di cui il primo, numerato 001, fu costruito dall’ASGEN e dalla SOFER e consegnato nel 1971.
Questi etr sono costituiti da tre casse bloccate, 2 carrelli motori posti al centro, 2 carrelli portanti situati all’estremo e 2 cabine di guida, una per ogni estremità. Per l’epoca erano totalmente innovativi, potendo contare sull’incarrozzamento a raso, cioè al livello del marciapiede, riducendo i tempi di entrata/uscita dal treno, sulla capacità totale di ospitare al proprio interno fino ad un massimo di 376 passeggeri per ogni singolo etr, su 4 porte per ogni lato dell’etr e sull’accelerazione massima di 1,2 mt/s2, degno delle migliori metropolitane.
Ciascun etr è lungo 40 mt e consente l’accoppiamento fino a 3 etr, formando convogli lunghi fino a 120 mt. All’epoca era prevista anche la prima classe, formata da 16 posti simil-divanetto con imbottimento in plastica. Con una velocità massima di 90 km/h e il maggior confort di viaggio, senza dimenticare la maggiore velocità di incarrozzamento, fu possibile aumentare l’offerta di servizi e diminuire il tempo di percorrenza, potendo contare su una maggiore velocità commerciale.
Successivamente, fu eliminata la distinzione fra prima e seconda classe, e tutti i posti a sedere erano formati dai classici sediolini di plastica tutt’ora presenti. Dopo un periodo di pre-esercizio e di formazione del personale, lo 001 entrò in servizio percorrendo i binari intorno al Vesuvio per 42 anni, fino a fine febbraio 2013, quando a seguito di un grave guasto fu fermato definitivamente, dato che fu ritenuta la riparazione non conveniente dal punto di vista economico.
Piazzato fuori l’officina di S. Giovanni, fu cannibalizzato, donando pezzi di ricambio agli altri fratelli ancora oggi in servizio. Non si sa se per caso o per scelta, con l’inizio delle demolizioni il primo etr ad andarsene fu proprio lo 001, a marzo 2019, dopo 48 anni di vita se ne è andato definitivamente dai cancelli di S. Giovanni, da dove entrò come novità assoluta nel lontano 1971.