Cosa accadrà dopo il 6 Gennaio, quando terminerà la zona rossa? DI seguito le nostre riflessioni.
A scuola in sicurezza: si entra in due fasce orarie, il trasporto pubblico si prepara gestire i flussi in vista degli aumenti di capienza dei passeggeri
Cosa accadrà dopo il 6 Gennaio, quando terminerà la zona rossa? Quali e quante attività riprenderanno, ma soprattutto la scuola tornerà alla forma ibrida della didattica a distanza e in parte in presenza, o si proseguirà sulla linea della prudenza completamente a distanza come accaduto fin’ora?
Sono interrogativi che pur se in un clima di feste ci poniamo in tanti, anche perché la ripresa della scuola vuol dire graduale ritorno alla normalità ed è un segnale forte per tutti, studenti e non studenti. A prescindere dalle decisioni del governo sappiamo bene – gli ultimi mesi ce lo hanno insegnato più di una volta -, che dovremo attendere le decisione della Regione Campania per conoscere la reale situazione di come sarà la nostra vita dopo il 6 Gennaio, colore di zona compreso.
Nell’attesa però i trasporti per non farsi trovare impreparati come accaduto a Settembre, hanno già pensato ad un piano. Secondo infatti il programma A scuola in sicurezza che avrebbe intenzione di varare la Prefettura di Napoli, i ragazzi dovrebbero entrare in classe ad orar sfalsati alle otto e alle dieci. In questo scenario i trasporti pubblici dovrebbero rispettare una capienza di non più del 50%, e prepararsi ad una ripresa scolastica che porterà ad un 20% in più di passeggeri per ANM, del 30% in più per EAV e del 25% in più per CTP. In vista proprio di questi aumenti si è pensato ad una divisione in due fasce orarie differenti, così da scongiurare le immagine delle file chilometriche a cui abbiamo assistito mesi fa.
La differenziazione degli orari quindi appare come la migliore soluzione per evitare che si creino assembramenti fuori le stazioni nonché sui vagoni dei treni: il flusso infatti dei lavoratori dovrebbe essere smaltito un’ora dopo l’ultima fascia utile per i ragazzi, con possibilità per i negozi di aprire alle 11, consiglio che insieme alle possibilità di lavoro agile, viene dato a diverse attività produttive.
Per una chiara e migliore gestione dei flussi e del trasporto Napoli è stata divisa in 5 macro aree omogenee con la presenza di otto agglomerati di scuole, mentre nello specifico dell’area metropolitana le macro aree individuate sono state sette, dieci comuni con non più di 4 istituti scolastici. Di conseguenza sono otto gli hub di mobilità a Napoli individuati e stabiliti: Piazza Garibaldi, Museo Nazionale, Piazzale Tecchio, Pianura, Paternum-Secondigliano, Chiaiano, Piscinola, Colli Aminei-Cardarelli. Nell’area metropolitana gli hub individuati cono la Tratta S.Giorgio – Portici – Ercolano della Circumvesuviana linea 1, la tratta Poggiomarino – Sarno – Scafati- Torre Annunziata della Circumvesuviana con linee 4 e 6, la tratta Nola-Pomigliano della linea otto della circumversuviana, la tratta Torregaveta- Pozzuoli della Cumana e la tratta Licola-Quarto- Pianura della Circumflegrea.